Biografia

Nato nel 1966 a Casacalenda, in Molise, dove risiede fino al 1997 svolgendo un'intensa attività di autore
e regista di teatro. Si trasferisce a Bologna dove continua la sua formazione di autore e sceneggiatore.
Dal 2006 vive in provincia di Cuneo e lavora presso la Cooperativa “Insieme a Voi” con sede a Busca.
Ha scritto e diretto diverse opere teatrali tra le quali: A Pesciuòtte (1995); Mamma, guarda...il Molise! (1997);
Le ragioni di un clown
(1998-2009); Per un pugno di maschi (2010); RiVersi nelle Valli (2010).
È autore della tesi di riqualifica: Dall’autobiografia al teatro sociale (2009) con la pubblicazione del libro:
“Io vivo qui! Storie di vita dell’Alta Valle Maira”
(Ed. UNICOPLI – Milano).
Inoltre è autore di soggetti cinematografici inediti, tra cui Leggeri, segnalato al Premio Solinas 2002.

 

Formazione alla scrittura cinematografica e alla docu-fiction
1989 - CORSO PER SCENEGGIATORE  “IL MESTIERE DI SCENEGGIATORE”  CON LUCIO BATTISTRADA E MASSIMO FELISATTI
PROMOSSO DALLA “LIBERA INFORMAZIONE EDITRICE, SPA”  DI ROMA, PROPRIETARIA DEL SETTIMANALE  “AVVENIMENTI”
1995 - CORSI DI DIZIONE, TECNICHE DI RECITAZIONE E REGIA TEATRALE
1999 / 2001 - Seminari di STUDI SULLA SCENEGGIATURA CON Franco Bernini, SUSO CECCHI d’AMICO  e barry gifford
CINETECA Lumiére DI BOLOGNA
2001 - Corso “il linguaggio del cinema” a cura del  centro cinematografico la luna nel pozzo e della cooperativa di innovazione culturale "volo", Bologna,
Riconosciuto dal ministero dei Beni e delle attivita’ culturali dipartimento dello spettacolo. 
2003 - SEgnalazione al Premio Solinas 2002 con il soggetto "Leggeri"

 

Segue biografia completa
a cura di Paolo Miozza

      E' difficile comprendere e decifrare il lavoro di Giose Fornillo, se non attraverso la sua storia personale, le vicende, gli incontri e le scelte della sua vita, perché in ciò che fino ad ora ha scritto c'è sempre un pezzo di quello che ha vissuto, osservato e cercato. Figlio di emigranti, (genitori di origini lucane) nasce nel marzo del 1966 a Casacalenda, paese a metà strada tra il capoluogo molisano Campobasso e la costa adriatica.
      Proletario "vero e consapevole" impara fin da ragazzo il prezzo del lavoro, del lavoro duro che non conosce orari,  tutele,  che non ti chiede  quanti anni hai, se sei stanco, il lavoro che si fa e basta.
La mattina a scuola, il pomeriggio in bottega ad imparare un mestiere oppure su di una impalcatura ad aiutare il padre muratore.

Questa condizione non gli impedisce comunque di avvicinarsi ai gruppi cattolici, vicini alla sinistra democratica e nonviolenta,  protagonisti del grande movimento pacifista degli anni 80. In quel periodo è tra i fondatori di "Rosso di Sera", un piccolo periodico locale che riesce, però, spesso a scuotere le sonnacchiose coscienze dell'allora "bianchissimo" Molise.
       I
nizia proprio dalle pagine di questo giornale la passione di Giose Fornillo per la scrittura: il piacere di raccontare fatti, di descrivere luoghi e persone lo porterà nel 1991 alla stesura del primo successo teatrale "A Pesciuotte", un gustoso ritratto in vernacolo del paese natio di fine 800, visto dagli occhi curiosi e disincantati di una donna "del popolo", che và in scena nel 1994.

       L'anno successivo fonda con alcuni amici l'associazione "Softboom", con cui allarga il campo dei suoi interessi, organizzando eventi musicali e culturali collaborando a nuovi lavori teatrali tra cui "Peppìne e l'africano" (di Roberta d’Annessa). Ma è con il gruppo teatrale "Compagnia del Volàno" che prende forma definitiva la sua scelta per il teatro. Nel 1997 scrive e mette in scena "Mamma guarda...il Molise!", cronaca della vita di una famiglia 'normale' presa dallo sconcerto per le notizie di tangentopoli e le delusioni del contratto nazionale dei metalmeccanici.  Nel 1998, per la mancanza di una prospettiva di lavoro sicura, si trasferisce con la moglie Mena e la prima figlia Francesca a Bologna, città che gli permette di conciliare il suo lavoro di educatore presso strutture di recupero, e la passione per la scrittura. Proprio a Bologna scrive e mette in scena due nuovi lavori teatrali: “Le ragioni di un clown” e “Burattinandola”; inoltre completa la sceneggiatura per un film-Tv: Celestino V.

       Nel 1999 dopo la nascita della seconda figlia, Flavia, scrive altri tre soggetti per il cinema: “Vita da grandi”, “Solo per lei” e “Leggeri” segnalato al Premio Solinas 2002, mentre per il teatro aggiunge due titoli prossimi alla messa in scena: “Le fragole, il rosso e… la luna” e “Per un pugno di maschi”, adattamento teatrale di “Solo per lei”.  Da Bologna inizia l'esperienza del "teatro sociale"; fonda l'ass. TeatroEterapiA, e realizza "Un amica molto speciale" rappresentazione di un laboratorio per abilità differenti.
Nel 2005, disorientato e sopraffatto dalla vita di città, in una Bologna che lui stesso osa definire “sempre più caotica e oppressa dalla crescente speculazione edilizia” proprio per la mancanza di una prospettiva abitativa certa e dignitosa decide di trasferirsi ancora, a Chiusa di Pesio nel cunese. In provincia Granda scrive “Liberi di sorridere” un soggetto per film e docu-fiction sul tema del disagio sociale e consolida l'esperienza del "teatro sociale" con due progetti realizzati in comuni di vallata: "Io vivo qui! Storie di vita in Alta valle Maira", una raccolta di autobiografie descritte in una tesi, pubblicate nell’omonimo libro e rappresentate in “RiVersi nelle Valli”; "Teatro Itinerante" con il riadattamento de " Le ragioni di un clown" e il nuovo teatro, in aria occitana, "Per un pugno di Maschi" realizzato con Espaci Occitan di Dronero (Cn) e FCR di Torino.
     
In questi anni ogni parola scritta da Giose Fornillo è stata prima detta, ascoltata, ogni vicenda narrata è stata emotivamente prima vissuta, l'ironia che spesso troviamo nei suoi personaggi è la stessa con cui affronta i fatti grandi e piccoli della sua vita, la malinconia delle sue storie è l'amarezza delle scelte di tante donne e tanti uomini come lui del sud, il filo ideale dei suoi scritti è lo stesso che lega il suo impegno per le cose in cui crede.